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Giuseppe Venanzio

Giuseppe Venanzio nacque a Bergamo il 16 novembre1821. Si laureò in matematica il 6 maggio 1845, approfondendo durante il corso di studi l’astronomia teorico pratica e la pedagogia.

Dal 1850 fu nominato Professore supplente di Fisica e Storia Naturale nell’Imperial Regio Liceo di Bergamo e, dichiarato idoneo all’insegnamento della Matematica e della Fisica per tutte le classi ginnasiali nel 1858, divenne professore titolare delle cattedra di Fisica che mantenne fino al 1888.

Secondo quanto attestato dal dirigente dell’epoca, Giuseppe Venanzio, oltre all’approfondita conoscenza della materia, era provvisto della dote «cotanto pregevole, massimamente per chi debba insegnare dalla cattedra, di chiarezza di idee, ordine e sicurezza nell’esporle con buona pronuncia a chiara voce».

A lui fu affidata la cura del Gabinetto di Fisica alla quale si dedicò «con non minore zelo che intelligenza», prodigandosi in un’opera di riordino e sistemazione dopo gli accantonamenti dovuti all’edificazione della nuova sede della scuola progettata dall’architetto bergamasco Ferdinando Crivelli, e al loro definitivo trasloco, avvenuto nel 1853, per collocarli negli armadi appositamente costruiti nell’attuale Gabinetto di Fisica.

Nel periodo compreso fra il 1851 e il 1859 Giuseppe Venanzio compilò e sottoscrisse il Catalogo metodico degli oggetti esistenti nel Gabinetto di Fisica dell’Imperial Regio Ginnasio Liceale di Bergamo, contenente la descrizione degli strumenti presenti all’epoca, suddivisi nei vari settori e con alcune indicazioni sul loro uso. Nel catalogo egli aggiunse inoltre gli strumenti che a mano a mano venivano acquistati.

Successivamente e in ottemperanza ai dettami ministeriali del neonato Stato Italiano, nel 1870 Giuseppe Venanzio sottoscrisse il nuovo inventario, la cui intestazione riporta: Ministero della P.I. inventario delle proprietà mobili dello Stato presenti nel Gabinetto di Fisica al 31 dicembre 1870 compilato a termine dell’articolo 17 e seg. del Regolamento Generale per l’amministrazione del patrimonio. Regio decreto del 4 settembre 1870.

Dotato di numerosi interessi, non solo in campo scientifico, ma anche letterario, dovette possedere anche doti di umanità, come testimonia la lapide posta sulla sua casa al numero 7 di via San Sebastiano. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1899, i colleghi posero una lapide sulla sua casa al numero 7 di via San Sebastiano che riporta:

 

IN QUESTA CASA AVITA

ABITÒ E MORÌ GIUSEPPE VENANZIO

MATEMATICO, FISICO E FILOLOGO

PER QUASI NOVE LUSTRI

PROFESSORE NEGLI ATENEI DI BERGAMO

ALL’UOMO DEGNO DI MEMORIA

COLLEGHI, DISCEPOLI E AMMIRATORI POSERO

N.1821 – M. 1899

 

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