Liceo Paolo Sarpi

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01A COPPA CON PENDOLINI

Bronzo, legno, ottone

d. 215; h. 395

3/4 XIX secolo

Una base circolare in legno tornito ed annerito sostiene nel suo centro una coppa in bronzo e, lateralmente, un piedistallo in legno nel quale è inserita un’asta in ottone che regge tre pendolini costituiti da materiale leggerissimo. Completa l’apparato un martelletto in legno di mirto, con il quale si percuote la coppa, producendo un suono. Il conseguente spostamento dei pendolini dimostra che tale suono è prodotto da vibrazioni.

02A LAMINA D’ACCIAIO

Legno, ottone, acciaio

d. 165; h. 350

3/4 XIX secolo

Una base circolare in legno nero sorregge una sottile lamina d’acciaio, terminante con un pomolo in ottone che, posta in vibrazione, produce un suono.

03A CULLA DI TRAVELYAN

Ottone

320 x 60

4/4 XIX secolo

Questo apparecchio dimostra la possibilità di produrre suoni per mezzo di urti ripetuti; esso consiste di una paletta a sezione triangolare, sostenuta da un manico, che presenta lungo la faccia inferiore una scanalatura longitudinale. Appoggiando la paletta ad un pezzo di piombo, uno dei margini della scanalatura preme più dell’altra sul metallo; se la paletta viene riscaldata, trasmette al piombo il suo calore così che questo, dilatandosi, spinge la paletta verso l’alto e il secondo bordo va a toccare nuovamente il piombo. Il moto che si determina è oscillatorio e la paletta, urtando il piombo ad ogni oscillazione, produce un suono. Di questo apparato manca il supporto in piombo e la cassa di risonanza in legno.

04A PIASTRE PER L’APPARATO DI CHLADNI

Ottone, vetro

Varie

3/4 XIX secolo

Queste piastre di forme e materiali diversi (cinque in vetro, due quadrate ed una tonda in ottone), rendono possibile l’esperienza ideata dal fisico tedesco Ernest Chladni (1756 – 1827) per studiare i modi di vibrazione delle lastre metalliche. Dopo avere fissato la lastra ad un ripiano mediante un morsetto a forma di S la si cosparge di sabbia fine, e la si pone in vibrazione mediante un archetto di violino. La polvere si dispone allora su ogni piastra formando figure particolari, che indicano le linee nodali dell’onda prodotta dalla vibrazione.

Riferimenti. Nell’inventario della scuola del 1914 si segnala che le piastre in ottone appartengono al vecchio apparato acquistato nel 1866.

05A RUOTE DI SAVART

Ottone, metallo

d. 70

1/4 XX secolo

Un perno metallico costituisce l’asse di quattro ruote dentate in ottone, montate a distanza regolare e con un numero di denti crescente. Tale dispositivo serve alla determinazione della frequenza di un suono. Esso deve essere messo in rotazione da un apparecchio come, per esempio, quello per la dimostrazione degli effetti della forza centrifuga (33/M). Accostando un cartoncino ad una delle ruote in rotazione, si constata che esse producono suoni diversi, più gravi se il numero dei denti è inferiore, più acuti se il numero dei denti è superiore. Il cartoncino, infatti, compie tante vibrazioni quanti sono i denti della ruota e, di conseguenza, contando il numero di giri della ruota in un dato intervallo di tempo, si ottiene la frequenza del suono.

Data di acquisto 1913.

Riferimenti. LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1914, n.173

06A SIRENA DI CAGNIARD DE LA TOUR

Ottone, vetro, metallo

d. 60; h. 160

Dell’Acqua C.  n° 7

2/4 XIX secolo

La sirena serve a determinare la frequenza di un dato suono. Essa è costituita nella parte inferiore da un cilindro di ottone nel quale, per mezzo di un mantice e di un condotto, si fa arrivare l’aria; il cilindro presenta nel coperchio una serie circolare di fori obliqui equidistanti; al di sopra può ruotare intorno ad un asse un dischetto, avente anch’esso una serie concentrica di fori, che corrispondono esattamente a quelli del coperchio, ma che sono inclinati in senso opposto. L’aria spinta nel cilindro esce dai fori, superando un gomito e costringendo così il dischetto a ruotare; il flusso d’aria viene dunque periodicamente interrotto e il suono da esso generato ha una frequenza che dipende dalla velocità di rotazione del disco.

L’asse del disco trasmette il movimento ad un ingranaggio (posto in una scatola nella parte superiore dello strumento), solidale con le lancette contagiri – oggi mancanti – poste su una placca d’ottone sulla quale sono incisi due cerchi graduati e la dicitura “Unità” “Mila”, nonché la firma del costruttore e il numero di matricola dello strumento. La frequenza del suono può essere misurata moltiplicando il numero dei giri per il numero dei fori nell’unità tempo.

L’apparecchio prende il nome dal suo inventore Cagniard De La Tour (1777 – 1859), che lo ideò nel 1819.

Questo apparecchio fu donato al Liceo nel 1846 per disposizione testamentaria da Francesco Maccarani (1776 – 1846), docente della scuola dal 1801 al 1845.

Riferimenti. LPSAS, LXIII, 7 maggio 1846.

07A SIRENA DI SEEBECK

Legno, metallo, cartone

d. 285; base d. 240

1/4 XX secolo

Una base circolare tornita in noce porta alla sommità un ripiano rettangolare sul quale è montato un motorino elettrico, che fa ruotare un disco di cartone annerito con quattro serie concentriche di fori (24 – 30 – 36 – 48), che stanno in rapporto tra loro come 4 – 5 – 6 –8 .

Mentre il disco gira, si soffia dell’aria mediante il cannello di un mantice in corrispondenza ad una serie di fori; il suono che si produce è via via più acuto all’aumentare della velocità di rotazione e del numero dei fori.

08A METRONOMO

Legno, carta, metallo

120 x 120 x 230

MAELZEL

1/4 XX secolo

Il metronomo è costituito da un pendolo in cui però il punto di oscillazione è alla base. La frequenza di oscillazione è regolata facendo scorrere una massa lungo l’asta, in corrispondenza di una scala verticale; questa riporta al centro le indicazioni di tempo e sui lati il numero di battiti al minuto, da 40 a 208.

Il metronomo è racchiuso in una custodia di legno a forma di piramide.

09A DIAPASON SU CASSA DI RISONANZA

Acciaio, legno

160 x 67; h. 170

1792 v.

4/4 XIX secolo

Questo diapason produce 1792 vibrazioni semplici al secondo, corrispondenti alla nota LA4. Esso completa il tubo di Quincke (23/A) e riporta sulla cassa di risonanza l'incisione Tecnomasio.

10A - 11A DIAPASON SU CASSA DI RISONANZA

Acciaio, legno, ottone

195 x 105; 230; 185 x 105; h. 240

A 440

1/4 XX secolo

Coppia di diapason che vibrano alla frequenza di 440 Hz, corrispondente alla nota LA3,e utilizzati per esperienze sulla risonanza. Il 10/A è dotato di una massa in ottone per variare la frequenza del suono emesso.

Sono stati acquistati nel 1905.

12A DIAPASON SU CASSA DI RISONANZA

Acciaio, legno

180 x 138; h. 260

A 435

1/4 XX secolo

Diapason vibrante alla frequenza di 435 Hz, corrispondente a 870 vibrazioni semplici (v.s.) al secondo.

Data di acquisto 1914.

13A - 14A CORISTA

Acciaio

l. 120

2/4 XIX secolo

Diapason a rebbi ricurvi, detto “corista”, generalmente utilizzato per accordare gli strumenti musicali.

 

Diapason senza cassa di risonanza.

 

15A - 16A DIAPASON CON MANICO

Acciaio, legno

l. 330; l.260

UT3 512 v.s. MK; UT 4  1024 v.s.  MK

1/4 XX secolo

I diapason sono dotati di un manico in legno tornito, e riportano alla base dei rebbi l’incisione relativa alla frequenza di vibrazione: 512 vibrazioni semplici (v.s.) al secondo, corrispondenti alla nota DO3 per il diapason 15/A; 1024 vibrazioni semplici (v.s.) al secondo, corrispondenti alla nota DO4 per il diapason 16/A.

Sono stati acquistati nel 1905 dalla ditta Max Kohl – Chemnitz.

18A CANNE D'ORGANO ACCESSORI DEL MANTICE ACUSTICO

Legno, metallo

Varie

3/4 XIX secolo

Le canne sonore di vario tipo consentono di produrre onde stazionarie diverse a seconda della lunghezza, della sezione, del fatto che siano aperti o chiusi all'estremità, ecc.

Le canne sono sedici, quelle in figura sono:

tre a sezione circolare, di lunghezza uguale LA– l 334, in materiali diversi: ottone, cartone, legno; servono a dimostrare che, in prima approssimazione, il materiale delle canne non ha influenza sul suono;

due in legno chiuse all’estremità superiore, a sezione rettangolare molto grande: RE3 – l 112; RE4 – l 64;

una dotata di una parete scorrevole, costituisce il modello di ancia – l 18;

una a sezione rettangolare lunga 600 mm presenta dei fori a diversa altezza, chiusi da valvole in legno che permettono di modificare la posizione dei nodi, modificando così la lunghezza d’onda del suono;

una in legno a gomito FA3 –l1 104, l2 410.

Data di acquisto: 1866.

19A CANNA D’ORGANO AD ANCIA BATTENTE

Peltro

L.390

Fratelli Bossi – Bergamo

3/4 XIX secolo

Modello di canna d’organo nella cui imboccatura è inserita una linguetta (l’ancia) applicata contro un cannello aperto; la parte libera dell’ancia può essere regolata con un’astina. L’aria che entra dall’imboccatura della canna costringe la linguetta a vibrare, producendo un suono, che risulta amplificato dal tubo a forma di cono unito all’imboccatura.

La canna è stata costruita dagli organisti bergamaschi Bossi nel 1867.

20A TUBO DI KUNDT

Vetro, legno

l. 760

3/4 XIX secolo

Un lungo tubo in vetro sottile presenta a una estremità un’imboccatura in legno a flauto; all’altra estremità è inserito uno stantuffo in legno che, scorrendo all’interno del tubo, varia la lunghezza della colonna d’aria in esso contenuta. L’apparato serve a visualizzare l’andamento delle vibrazioni: si cosparge l’interno del tubo con polvere di licopodio e si soffia nell’imboccatura, facendo così vibrare l’aria contenuta nel tubo e, con essa, la polvere impalpabile. Il licopodio si addensa in corrispondenza dei nodi della vibrazione, rivelandone così l’andamento.

L’apparecchio non è firmato, ma risulta fornito dai Fratelli Bossi, Bergamo.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1871, n.143

24A RISONATORE CILINDRICO

Ottone, base in marmo

Base d. 150; h. 410

Max Kohl AG – Chemnitz

1/4 XX secolo

Un cilindro in ottone è aperto ad un’estremità e chiuso dall’altra da un coperchio fissato ad un cilindro che può scorrere telescopicamente nel cilindro più esterno. Esso è retto da un supporto metallico snodato fissato ad una base circolare di marmo nero.

L’apparato, utilizzato nell’analisi dei suoni composti, si fonda sulla proprietà che hanno le casse sonore di vibrare spontaneamente all’unisono con la sorgente, quando abbiano dimensioni opportune e di rafforzarne il suono.

Dopo aver regolato la lunghezza del tubo in modo che risuoni in corrispondenza di una data frequenza, è possibile evidenziare, fra le frequenze componenti un suono emesso da una sorgente, proprio quella selezionata in precedenza.

Data di acquisto 1912.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1871, n. 478.

31A CORNETTO ACUSTICO

Latta verniciata

l. 350

3/4 XIX secolo

Cornetto acustico di latta verniciata di blu con profili dorati. Serve a raccogliere le onde sonore e veniva utilizzato come ausilio auditivo.

32A ZUFOLO IN LEGNO

Legno di mirto

370

3/4 XIX secolo

Zufolo chiuso all’estremità opposta all’imboccatura da un bastone telescopico graduato, per mostrare il rapporto esistente tra la lunghezza d’onda del suono e la lunghezza del tubo.

Il tempo ha deformato il legno e ha reso inservibile lo strumento.

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