Liceo Paolo Sarpi

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21A SONOMETRO A QUATTRO CORDE

Legno, ghisa, carta, acciaio

735 x 110; h. 200

4/4 XIX secolo

In una scatola in legno con coperchio è contenuta una cassetta rettangolare in legno montata su piedini in ghisa; il coperchio è rivestito di carta, su cui sono segnate alcune scale: al centro la scala naturale, ai lati la scala temperata (nella quale l’ottava è divisa in 12 intervalli uguali) e la scala aritmica. Sulla cassetta possono essere tese fino a quattro corde d’acciaio che passano su tre ponticelli, dei quali quello centrale è mobile e può scorrere sulla scala. All’estremità della cassetta è presente una scanalatura, alloggiamento di una carrucola (mancante) usata per tendere i fili, grazie anche ai pesi di cinque libbre ciascuno a corredo dell’apparecchio. Lo completano alcune corde in acciaio di diametro diverso e due aste in ferro per tenderle.

L’apparato serve ad eseguire varie esperienze tra le quali la verifica che la frequenza di vibrazione è direttamente proporzionale alla radice quadrata della tensione della corda e inversamente proporzionale alla lunghezza e alla radice quadrata della densità della corda.

Le scritte fanno supporre che l’apparato sia di fabbricazione tedesca.

Data di acquisto 1899.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1888 n. 560.

22A APPARECCHIO DI MELDE

Legno, metallo, ottone

1120 x 100 x 450

4/4 XIX secolo

Un sostegno a forma di L può essere fissato al piano del tavolo mediante una morsa; sul lato corto della L è montato un diapason, mentre il lato lungo è costituito da un’asta orizzontale sulla quale è incisa una scala. Una corda sonora d’acciaio è fissata da una parte a uno dei rebbi del diapason, dall’altra a un tensore in ottone che può scorrere sulla piastra graduata. Mettendo in vibrazione il diapason, le vibrazioni si trasmettono alla corda; agendo sul tensore si varia la lunghezza della corda e perciò il numero di nodi della vibrazione.

Data di acquisto 1893.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1914, n.192.

23A TUBO DI QUINCKE

Ottone, legno

1200 x 540; h. 240

4/4 XIX secolo

Su un tavolino in legno è montato un tubo in ottone che, dopo l’imboccatura ad imbuto, si divide a formare due anse, una delle quali può essere allungata telescopicamente per variare la lunghezza del percorso del suono raccolto dall’imboccatura. I due tubi si riuniscono infine in un’unica uscita, a cui è possibile applicare un tubo di gomma da avvicinare all’orecchio.

L’esperienza si esegue facendo vibrare vicino all’imboccatura una sorgente sonora (in questo caso un diapason 09/A da 1762 Hz che completa l’apparecchio); se i due tubi hanno uguale lunghezza, la vibrazione che li percorre giunge rafforzata all’orecchio. Se invece le lunghezze dei cammini, effettuati dalla vibrazione sonora, sono differenti nei due rami, si ottiene all’uscita un suono indebolito o rafforzato, a seconda che le vibrazioni sonore giungano all’uscita del tubo in discordanza o in concordanza di fase.

L’apparecchio è stato acquistato dal Tecnomasio – Milano nel 1883.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1871, n. 478.

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