(Bergamo 1750 – Parigi 1800)
Lorenzo Mascheroni nacque a Bergamo, il 13 maggio 1750, nel borgo di Castagneta; frequentò il Seminario di Bergamo, vestì l’abito talare nel 1767 e fu ordinato sacerdote nel 1774. Fu insegnante di retorica nello stesso Seminario e dal 1773 nel Collegio Mariano, dove gli fu affidato successivamente l’insegnamento di Filosofia naturale, comprendente Logica, Fisica e Metafisica, che mantenne fino al 1786.
Il 3 settembre 1775 Mascheroni entrò a far parte dell’Accademia degli Eccitati bergamasca.
Convinto sostenitore della necessità di riformare l’insegnamento della Fisica adottando anche nella scuola bergamasca il metodo sperimentale, nel 1783 ottenne dalla Nobile Reggenza del Collegio l’incarico di costituire il Gabinetto di Fisica e di acquistare le macchine necessarie alla didattica, fra le quali la “Macchina Planetaria” costruita da Giovanni Albricci.
Nel 1785 Mascheroni pubblicò un trattato di statica dal titolo Nuove ricerche sull’equilibrio delle volte, nel quale formulò un’ipotesi innovativa di spiegazione del meccanismo di rottura degli archi. Nel 1786 fu nominato professore di Algebra e Geometria presso l’Università di Pavia, dove ricoprì la carica di Rettore dal 1789 al 1794.
Le sue opere principali in ambito matematico sono Adnotationes ad calculum integrale Euleri, pubblicata nel 1790, nella quale Mascheroni si occupa del calcolo infinitesimale e Geometria del compasso, pubblicata nel 1797, dedicata alle costruzioni geometriche con riga e compasso.
Grazie alla sua fama di scienziato illuminista, Mascheroni fu chiamato a far parte dell’Accademia pavese degli Affidati, dell’Accademia di Padova, dell’Accademia Reale di Mantova e della Società Italiana delle Scienze.
Mascheroni, oltre che scienziato, si dimostrò valente poeta in lingua italiana e latina. La sua opera principale, pubblicata nel 1793 con il titolo L’invito di Dafni Orobiano a Lesbia Cidonia è l’invito da parte di Mascheroni (Dafni Orobiano in Arcadia) rivolto alla nobildonna bergamasca Paolina Secco Suardo (Lesbia Cidonia in Arcadia) a visitare i gabinetti scientifici dell’Università di Pavia.
Gli interessi di Mascheroni in ambito scientifico non si limitarono alla matematica, disciplina nella quale i suoi contributi furono geniali, ma si estesero alle scienze in generale, quali la fisica sperimentale, le scienze naturali, l’astronomia e alle applicazioni pratiche delle scienze, come ad esempio la topografia. In relazione alla fisica sperimentale già nel 1782 scrisse un saggio piuttosto avanzato per l’epoca dal titolo Maniera di misurare l’inclinazione dell’ago calamitato; riguardo alla seconda, dopo aver pubblicato nel 1793 il trattato Problemi per gli agrimensori, si dedicò durante le vacanze estive dell’insegnamento pavese, valendosi della collaborazione dell’allievo e amico Luigi Beltrami, alle misurazioni topografiche necessarie per costruire una carta del territorio bergamasco che avrebbe dovuto completare quella del territorio milanese approntata dagli astronomi dell’Osservatorio astronomico di Brera.
Tornato definitivamente a Bergamo nel 1797, Mascheroni aderì alla Repubblica Bergamasca e fu in seguito eletto deputato della Repubblica Cisalpina.
Nella sua veste di uomo politico Mascheroni fece parte della commissione incaricata di affrontare il problema dell’istruzione pubblica, al fine di creare un progetto organico. Nel luglio del 1798 lo stesso Mascheroni presentò al Gran Consiglio della Cisalpina il Piano generale per l’istruzione pubblica.
Nello stesso anno 1798 Mascheroni fu chiamato a Parigi per far parte della commissione incaricata di uniformare le diverse unità di lunghezza e di massa utilizzate nei vari paesi. Il 10 dicembre 1789 la commissione stabilì di adottare nei territori sottoposti al dominio napoleonico, quale unità di misura della lunghezza, il metro, definito come la quarantamilionesima parte del meridiano terrestre.
A causa degli accadimenti politici, Mascheroni non poté tornare in patria e, dopo una breve malattia, morì nella capitale francese il 14 luglio 1800.
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