Il Gabinetto di Fisica del Liceo Classico Paolo Sarpi di Bergamo è certamente uno dei più completi in area lombarda e può essere annoverato fra i più interessanti in Italia.
Relativamente agli anni compresi fra la sua origine e la prima metà del Novecento, la collezione del Gabinetto di Fisica comprende circa quattrocentocinquanta strumenti di interesse storico, tuttora conservati negli armadi fatti costruire appositamente nel 1853, scenografia perfetta e quasi immutata che rimane come preziosa testimonianza di un’epoca ben precisa nella storia della scuola e delle sue attività.
La nascita del Gabinetto di Fisica risale alla fine del Settecento, quando il Consiglio della Nobile Reggenza del Collegio Mariano affidò al matematico e letterato Lorenzo Mascheroni (1750 – 1800), docente della scuola già dal 1773, l’incarico di costituire un Gabinetto di Fisica adatto all’insegnamento della Fisica Sperimentale. Furono acquistati alcuni strumenti fra i quali la splendida Macchina planetaria costruita verso il 1780 da Giovanni Albrici (1743-1816), che fu assunto nel 1784 per ricoprire la carica di “macchinista” e custode degli strumenti, carica che l’Albrici conservò almeno fino al 1814.
Dai documenti conservati nell’archivio storico del Liceo, in particolare dagli inventari - datati 1793, 1804, 1817, 1850, 1870, 1888, 1914 - si apprende che la dotazione del Gabinetto di Fisica fu costantemente accresciuta, grazie alla disponibilità delle amministrazioni e grazie alla vivacità intellettuale di alcuni insegnanti succeduti a Lorenzo Mascheroni.
Sono dei primi anni dell’Ottocento una pregevole Macchina elettrica, definita grande negli inventari in virtù delle sue dimensioni; gli emisferi di Magdeburgo; un cono tronco d'ottone; una fontana intermittente; un dilatometro per mostrare la variazione di lunghezza dei metalli con la temperatura.
La collezione di strumenti oltre a testimoniare l’evoluzione della strumentazione scientifica didattica da un punto di vista costruttivo (la scelta dei materiali, l’accuratezza della fattura sia estetica sia funzionale sono infatti la prova della perizia dei costruttori) fornisce anche preziose informazioni sulle scelte dell’amministrazione scolastica riguardo ai luoghi di acquisto.
Dai documenti dell’archivio storico risulta che, nei primi anni dell’Ottocento, gli acquisti di materiale scientifico per il Gabinetto di Fisica venivano effettuati in Francia, dove avevano sede i migliori costruttori di strumenti di precisione. Da Parigi provengono, ad esempio, un pirometro di Wedgwood del costruttore Pixii, e un microscopio composto di Charles Chevalier. Gli acquisti effettuati in Italia si rivolsero in quel periodo ai famosi costruttori milanesi Carlo Grindel e Carlo Dell’Acqua, entrambi meccanici della Specola di Brera. Alcuni modelli di pompe idrauliche e un modello di macchina a vapore, ad esempio, sono firmati Carlo Grindel, mentre una pompa pneumatica, una macchina di Atwood e altri strumenti portano l’incisione di Carlo dell’Acqua. Dopo l’unità d’Italia la maggior parte delle richieste di apparecchi si rivolse al costruttore torinese Giuseppe Allemano e al Tecnomasio Italiano; non mancano tuttavia acquisti presso artigiani locali, come ad esempio G. Malacrida di Bergamo, artefice dell’imponente apparecchio per dimostrare molte leggi della meccanica, entrato nella dotazione del Gabinetto di Fisica verso la fine dell’Ottocento.
A partire dagli ultimi anni dell’Ottocento, in seguito alla crescente importanza delle ditte tedesche nel panorama dei costruttori di strumenti di fisica, entrarono nella collezione alcuni strumenti della ditta Leibold di Colonia e della Max Kohl di Chemnitz. Si tratta di strumenti adatti alla riproduzione di esperienze estremamente attuali per quel periodo, perché esemplificative delle scoperte più recenti: ad esempio, tubi a vuoto per lo studio della scarica elettrica nei gas rarefatti e per l’analisi spettrale delle sostanze; tubi a raggi X; apparati per condurre esperienze sulle oscillazioni elettriche di alta frequenza, infine apparecchiature per lo studio delle radiazioni ionizzanti.
Leggi ancora
La schedatura dettagliata degli strumenti si trova nel catalogo Gli strumenti del Gabinetto di Fisica del Liceo Classico Paolo Sarpi di Bergamo di Laura Serra Perani, in cui è riportata anche la tabella delle concordanze fra i numeri attribuiti agli strumenti nei diversi inventari.
L’Associazione Ex Alunni Sarpi ha vinto il 3.o bando di concorso 2006 della Fondazione Comunità Bergamasca, relativo alla “Tutela, promozione e valorizzazione di beni di interesse storico e artistico”, con il progetto intitolato “Realizzazione museo degli strumenti scientifici del Liceo Classico Paolo Sarpi”.
Grazie ad una cordata di istituzioni, associazioni, sponsor e privati, oltre al contributo determinante della Fondazione Comunità Bergamasca, è stato possibile realizzare la pubblicazione del catalogo e il restauro filologico di alcuni strumenti, ad opera del Dott. Paolo Brenni (CNR) e del laboratorio di restauro della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze.
Gli strumenti restaurati sono: la pregevole Macchina planetaria (01/S) di Giovanni Albrici, riportata allo stato estetico originario e ripristinato nella sua efficienza meccanica, la Fontana intermittente (09/F), il Globo
terrestre (03/S), il Globo celeste (04/S), il Planetario (02/S), il Mantice acustico (18/A).
Sede:
Piazza Rosate, 4 | 24129 Bergamo | Tel. 035 237476