Ottone, argento, vetro, legno
teca: 600 x 250, h. 950
Giò Cattinetti a Milano
1/4 XIX secolo
Bilancia a due piatti in un’elegante teca di legno di noce e vetro; lo sportello scorre verso l’alto per consentire l’accesso alla bilancia. Al giogo, sospeso al soffitto della teca, sono sospesi mediante fili metallici i piatti in ottone dotati di ganci per le esperienze di idrostatica. I piatti si appoggiano nella posizione di riposo a un sostegno in ottone che può essere alzato mediante la leva posta sul lato anteriore della teca.
La bilancia è dotata di un secchiello d’argento e di un altro completo, per l’esperienza di Archimede, nonché di un astuccio in legno contenente i pesi.
Data di acquisto 1809 – 10.
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Nell'astuccio sono contenuti i pesi della libbra milanese (1 libbra, 6 – 3 – 2 – 1 once, 12 – 6 – 3 denari) e i grani (12 – 6 – 3) e frazioni, cui vanno aggiunti otto pesi delle frazioni di grano avvolti in cartine. Sull’astuccio è stata applicata un’etichetta in carta sulla quale si legge: “campioni della libbra sino ad 1/32 del grano del peso di Milano”. La corrispondenza approssimata dei pesi milanesi con i grammi è la seguente: 1 libbra = 12 once = 326,8 g; 1 oncia = 24 denari = 27,2 g; 1 denaro = 24 grani = 1,1 g; 1 grano = 0,047 g.
Riferimenti: LPSAS, LXIII, Nota 30 marzo 1811.
Metallo, ottone, legno, vetro
teca: 490 x 350; h. 570
Sartorius F. – Göttingen
4/4 XIX secolo
Bilancia di precisione a giogo corto inserita in una teca in legno e vetro apribile; una manopola posta anteriormente alla base della custodia mantiene sollevato il giogo quando non è in posizione di lavoro e lo abbassa appoggiandolo su un cuneo di agata.
Al centro del giogo è collegato l’indice, la cui estremità sfiora una scala posta alla base della colonna portante. La scala reca in basso la firma del costruttore. I piatti della bilancia sono sorretti da fili metallici, i quali appoggiano, mediante ganci, su cunei pure in metallo. Al di sopra del giogo è posta un’asta orizzontale che reca incisa una scala 9 – 0 – 9, con divisioni 1: 1; su quest’asta potevano essere appoggiati i cavalieri (mancanti) sfruttando il movimento di un’astina ricurva comandata da una manopola alloggiata sul lato destro della teca.
Sono annessi un astuccio in legno contenente pesi in ottone da 200 g a 1 g e una pinzetta con le punte in avorio, ed una astuccio in legno contenente le frazioni del grammo in platino.
Data di acquisto 1893.
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