Legno di bosso, metallo
360 x 215 x 370
4/4 XVIII secolo
L’apparecchio è citato già nell’inventario del 1793 al numero 17 della sezione “Macchine spettanti alla meccanica” redatto dal macchinista Giovanni Albrici che così lo descrive:
“La macchinetta del conio consiste in due rottoli di bosso portati da quattro girelle dello stesso, ed un’altra carucola portata in alto da un’asta d’ottone; tra i due rottoli entravi il conio mobile sopra una porzione di cerchio, e sotto porta un cattino da bilancia per mettervi dei pesi; dalle quattro girelle grandi pendono due pesi di piombo d’oncie 12 l’uno”.
Riferimenti: BCB, ACMM, MIA 3509.
Legno, carta, metallo
d. 320; h. 430
Fabbrica Nazionale Presso la Libreria Ubicini di Andrea Ubicini in Milano
1/2 XIX secolo
Il planetario, o tellurio, rappresenta il moto della Terra intorno al Sole e quello della Luna intorno alla Terra. Il cerchio orizzontale che rappresenta l'orbita terrestre è rivestito di carta colorata, sulla quale sono segnati ad inchiostro i punti cardinali, i mesi e le costellazioni dello zodiaco con le loro scansioni temporali, un cerchio graduato diviso in quadranti. Al centro vi è il Sole e i due pianeti "interni" Mercurio e Venere. Una lamina orizzontale di ottone sorregge la Terra e gli ingranaggi per la trasmissione del movimento e un arco metallico solidale con il supporto della Terra sorregge una pallina d’avorio che rappresenta la Luna. Il meccanismo è posto in funzione agendo su un’asta fissata diametralmente alla piastra. Tra il Sole e la Terra si trova una colonnina d’ottone con un ago orizzontale che segna la direzione dei raggi solari.
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Il planetario è stato restaurato nei primi mesi del 2008 da Paolo Brenni e dai suoi collaboratori nei laboratori della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze, grazie all’iniziativa dell’Associazione ex alunni del Liceo Sarpi e al contributo di numerosi sponsor.
Legno, carta
d. 340; h. 620
Villa Ubaldo – Milano; Stucchi incisore
1821
Il globo terrestre sul quale sono disegnati a inchiostro i dati fisici della Terra ruota intorno all'asse infisso nel cerchio verticale che si appoggia ad un anello orizzontale rivestito di carta. Sul cerchio verticale sono segnati i “gradi di elevazione dal polo” per la determinazione della latitudine, e la durata della notte in rapporto alla distanza dall’equatore; su quello orizzontale sono riportati: un cerchio graduato diviso in quadranti per determinare la longitudine; le costellazioni dello zodiaco e i nomi dei mesi con le loro scansioni temporali; i punti cardinali.
Sui bracci che sorreggono l’anello orizzontale sono scritti i nomi di alcune città del mondo, con le loro coordinate geografiche e il rispettivo numero di abitanti.
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Il globo è stato restaurato nei primi mesi del 2008 nei laboratori della Fondazione Scienza e Tecnica di Firenze, grazie all’iniziativa dell’Associazione ex alunni del Liceo Sarpi e al contributo di numerosi sponsor.
Legno, carta
d. 330; h. 500
Villa Ubaldo – Milano; Stucchi incisore
1815 circa
Il globo celeste è rivestito di carta sulla quale sono disegnate le costellazioni con i loro nomi e le stelle principali e può ruotare intorno al suo asse infisso nel cerchio verticale graduato per la determinazione della latitudine, sul quale è indicata la durata della notte in rapporto alla distanza dall’equatore. Il cerchio si appoggia ad un anello orizzontale rivestito di carta, sul quale vi sono: un arco di cerchio diviso in quadranti per la determinazione della longitudine; le costellazioni dello zodiaco; i mesi e i punti cardinali.
Sui bracci che sorreggono il cerchio graduato sono riportati i nomi di alcune città, con le loro coordinate e il rispettivo numero degli abitanti.
Il globo è stato acquistato nel 1817.
Riferimenti: LPSAS, LXIII, 30 ottobre 1815.
Leggi ancora: Il globo è stato restaurato nei primi mesi del 2008 a Firenze, nei laboratori della Fondazione Scienza e Tecnica, grazie all’iniziativa dell’Associazione ex alunni del Liceo Sarpi e al contributo di numerosi sponsor.
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Il globo è stato restaurato nei primi mesi del 2008 a Firenze, nei laboratori della Fondazione Scienza e Tecnica, grazie all’iniziativa dell’Associazione ex alunni del Liceo Sarpi e al contributo di numerosi sponsor.
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