Liceo Paolo Sarpi

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08F TORCHIO IDRAULICO

Ottone, metallo, legno

530 x 220;  h. 660

2/4 XIX secolo

L’apparecchio è il modello di una pressa.  Esso consta di due cilindri in ottone a sezioni diverse, montati su un telaio di legno lucidato; il cilindro a sezione maggiore, dotato di rubinetto per il deflusso del fluido contenuto, presenta alla sommità una piattaforma collegata ad uno stantuffo, sulla quale si pone l’oggetto da comprimere. Nel cilindro a sezione minore scorre un pistone che è collegato ad una leva sulla quale si esercita la forza muscolare. I cilindri, riempiti di acqua, sono uniti da un sottile cannello munito di valvola a leva, in modo da costituire un insieme di vasi comunicanti.

Leggi ancora: La pressa, applicazione del torchio idraulico, si fonda sul principio dell’uguaglianza delle pressioni formulato da Blaise Pascal (1623-1662) e fu per la prima volta costruita nel 1796 dall’industriale britannico Joseph Bramah (1748-1814). Nella pressa, quindi, le forze applicate dagli stantuffi sono direttamente proporzionali alle sezioni degli stantuffi stessi, così una forza di bassa intensità applicata sul cilindro di sezione minore, si traduce in una forza di grande intensità, applicata sullo stantuffo di sezione maggiore.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Catalogo metodico, p. 28 n. 1

 

12F ARGANELLO IDRAULICO

Vetro, ottone, legno di noce

470 x 370; h. 600

3/4 XIX secolo

L’apparecchio dimostra l’effetto propulsivo dell’acqua che, uscendo in pressione dagli ugelli, determina il movimento rotatorio del mulinello.

Una base quadrata in noce lucidato regge due colonne tornite, sulle quali poggia un architrave in legno. Al centro dell’architrave è fissata, mediante una vite in ottone, un’ampolla in vetro, in cui immettere l’acqua, che, nella parte inferiore, si inserisce in un mulinello costituito da quattro tubetti in ottone, aventi l’estremità ricurva e posti a raggiera. Sulla base è fissato un recipiente cilindrico in ottone, nel quale può ruotare il mulinello.

Acquistato da Dell’Acqua di Milano nel 1863.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV,Catalogo metodico, p. 30 n. 19

13F APPARECCHIO PER VERIFICARE LA LEGGE DI TORRICELLI

Peltro

170 x 170; h. 700

1/4 XIX secolo

Recipiente in peltro a sezione quadrata, con leggere incisioni decorative sulle pareti; su una delle pareti sono praticati quattro fori ad altezza diversa con cannelli per l’uscita dell’acqua. L’apparecchio serve a verificare la legge di Torricelli, secondo la quale la velocità di efflusso del liquido è direttamente proporzionale alla radice quadrata della differenza di pressione fra la superficie libera e il foro di efflusso.

Riferimenti: LPSAS, LXIII, Inventario 1817, n.74.

Murani O. (1919), Trattato elementare di Fisica, VI edizione, Milano, U.Hoepli, p. 389.

 

52F MODELLO DIMOSTRATIVO DELLE VALVOLE DELLA MACCHINA PNEUMATICA

Legno, metallo

470 x 110

Dell’Acqua – Milano

3/4 XIX secolo

Una tavoletta rettangolare in legno rappresenta la sezione del corpo di tromba e dello stantuffo della macchina pneumatica precedente, con il particolare delle valvole meccaniche, per mostrarne il funzionamento.

Data di acquisto 1863

Riferimenti: CCLXXXV, Catalogo metodico, n.26 p.46

 

67F MODELLO DI POMPA DA INCENDIO

Legno, ottone, vetro

270 x 165; h. 380

Carlo Grindel  – Milano

1/3 XIX secolo

Modello di pompa da incendio, montata sopra un telaio in legno lucidato con colonnine tornite, costituito da due pompe prementi, tra le quali si trova un serbatoio d’aria; i due stantuffi inseriti nei corpi di tromba sono azionati da una leva in ottone, il cui fulcro è posto su due colonnine ai lati del serbatoio centrale. L’acqua che si trova nel recipiente sottostante ciascuna pompa entra nel cilindro attraverso una valvola che si apre verso l’alto, aspirata dallo stantuffo che sale, è successivamente spinta nel serbatoio centrale dal movimento discendente dello stantuffo attraverso un’altra valvola che si apre verso l’interno del serbatoio; da qui fuoriesce a forte velocità attraverso lo stretto tubo di erogazione, spinta anche dall’aria compressa nel serbatoio. La presenza dei due corpi di tromba, che agiscono alternativamente, e il serbatoio d’aria consentono un’erogazione costante.

Sui capitelli delle colonne che reggono il fulcro della leva è incisa la firma del costruttore Carlo Grindel (1780–1854), meccanico dell’Osservatorio Astronomico di Brera dal 1816.

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Catalogo metodico, p.44 n.17.

La pompa da incendio e la pompa aspirante e premente 68/F nel catalogo metodico sono così descritte: «Tre modelli operativi in cristallo ed ottone di trombe una aspirante, l’altra aspirante e premente, la terza ad uso d’incendi. Sono di costruzione del sig.Grindel di Milano e mentre non potrebbero essere più adatte per una dimostrazione nella scuola, nulla lasciano desiderare né per la precisione, né per l’eleganza del lavoro»

68F MODELLO DI POMPA ASPIRANTE E PREMENTE

Legno, vetro, ottone

170 x 130; h. 650

Grindel Carlo

1/3 XIX secolo

Modello di pompa costituita da un corpo di tromba in cui si muove uno stantuffo azionato da una leva, collegato mediante una valvola ad un tubo di aspirazione che pesca in un recipiente sottostante, riempito di acqua. Il corpo di tromba è collegato mediante un’altra valvola ad un serbatoio, al di sopra del quale è posto il cannello di uscita per l’acqua. Proprio il gioco delle due valvole consente al movimento dello stantuffo di aspirare l’acqua dal recipiente e di spingerla nel cannello d’uscita.

70F MODELLO DI POMPA PREMENTE

Ghisa, vetro, metallo

190 x 150; h. 330

4/4 XIX secolo

L’apparecchio costituisce il modello di una pompa aspirante premente; esso è montato su quattro piedi in ghisa verniciata, che sorreggono una colonna, anch’essa in ghisa, il corpo di tromba e il serbatoio dell’aria, entrambi in vetro. Nel corpo di tromba scorre lo stantuffo che sale e scende grazie al movimento della leva montata sulla colonna.

L’apparecchio è stato acquistato dal Tecnomasio – Milano nel 1884

Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Catalogo metodico, n.31 p.47.

 

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