Ferro, ottone, zinco
lamina: 500 x 30; recipiente:630 x 90; h. 105
3/4 XIX secolo
La barra è formata da due lamine di ferro e di zinco affacciate e saldate; immersa nell’acqua bollente contenuta nel recipiente di cui è corredata, essa si riscalda, evidenziando, incurvandosi, le differenti dilatazioni dei due metalli.
La barra è stata acquistata da Giuseppe Allemano di Torino nel 1865.
Ottone, ferro, zinco, legno
80 x 1200
2/4 XIX secolo
In un pendolo costituito da un’unica sbarra, la dilatazione dovuta all’aumento della temperatura produce una variazione del periodo di oscillazione. Per ovviare a questo inconveniente, si sostituisce la sbarra con un sistema di verghe, di due metalli differenti, in modo che le dilatazioni si compensino, cosicché la lunghezza resti costante. Questo modello dimostrativo è costituito da cinque sbarre, tre di ferro e due di zinco, le prime libere di dilatarsi verso il basso, le seconde verso l’alto; alla sbarra centrale è collegato il pendolo. Le sbarre, poi, sono sospese mediante un telaio di ottone, che si appoggia, mediante un cuneo di ferro, ad una scanalatura a forma di V.
Ottone, metalli diversi, cera
d. 140; h. 110
4/4 XIX secolo
Questo apparato, ideato dallo scienziato irlandese John Tyndall (1820–1893), mostra la diversa capacità di assorbire calore da parte dei vari metalli. Su un supporto a raggiera sono infilate palline di uguale volume, ma di diverso materiale. Dopo averle riscaldate esse vengono appoggiate su un piatto in ottone ricoperto di cera posto sopra un treppiede. La quantità di cera fusa da ogni pallina è un indice della quantità di calore ceduta dai diversi materiali e quindi assorbita durante la fase di riscaldamento; questa quantità è proporzionale al rispettivo calore specifico.
Dai documenti l’apparecchio risulta fornito dalla ditta Leybold – Colonia nel 1885.
Ottone legno, metalli
130 x 380; h. 90
2/4 XIX secolo
Sulla parete laterale di una cassetta in ottone, provvista di impugnatura di legno, sono fissate sette aste di metalli diversi, che sono ricoperte di cera. Riempiendo la cassetta con acqua bollente, il calore si propaga nelle sbarre sciogliendo la cera in un tratto che è tanto più lungo quanto più il metallo è buon conduttore. Lo strumento fu ideato dallo scienziato olandese Jan Ingenhousz (1730–1799).
Ottone, bronzo, rame, ferro
d. 100; h. 220; l. asta 360
4/4 XIX secolo
Un cilindro in ottone munito di tre piedi sorregge tre aste di metalli differenti, al di sotto delle quali vi è una serie di punte, nelle quali possono essere infilate delle palline di cera. Riscaldando le aste, il calore si propaga nelle sbarre tanto più lontano quanto più elevata è la conducibilità del metallo, come è evidenziato dallo scioglimento delle palline di cera.
Data di acquisto 1885.
Ferro, legno, ottone
830 x 240; h. 460
Tecnomasio – Milano
4/4 XIX secolo
L’apparecchio consiste di una sbarra metallica dotata di sei incavi, nei quali possono essere inseriti i bulbi di altrettanti termometri; la sbarra, da un lato, è appoggiata a un piedistallo in legno e, dall’altro, è inserita in un supporto in modo che la sua estremità venga a contatto con una sorgente di calore (ora mancante) che era costituita da una lampada a gas.
Lo strumento fu ideato dall’ingegnere francese Marcel Despretz (1843 – 1914), allo scopo di verificare che la diminuzione della temperatura della sbarra è proporzionale al quadrato della distanza dalla sorgente.
Data di acquisto 1880 – 81.
Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Catalogo metodico, p.68 n. 5.
Legno, zinco, ferro, ottone, rame, marmo
450 x 550; h. 530
Car. Grindel – Milano
2/4 XIX secolo
Su una base in legno montata su quattro piedi torniti sono fissati gli elementi che compongono la macchina a vapore; la forza motrice del vapore prodotto dalla caldaia (un bollitore in rame con valvola di sicurezza a leva) è sfruttato per muovere una piccola macina in marmo. Gli elementi che compongono la macchina sono in ottone e ferro.
L’apparato, costruito da Carlo Grindel (1780 – 1854), meccanico dell’Osservatorio Astronomico di Brera e firmato in corrispondenza del cilindro, è stato acquistato nel 1836.
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Su un lato della base in legno sono montati il cilindro e la scatola di distribuzione, collegata al bollitore da cui proviene il vapore compresso; l’ingresso del vapore è modulato da un regolatore di Watt; il movimento del pistone nel cilindro è trasmesso mediante una leva a bracci uguali, il bilanciere, ad un sistema di biella – manovella che è fissata sull’asse generale della macchina, in modo da trasformare il movimento alternativo del pistone in movimento continuo del volano. All’albero motore sono collegati, mediante un apposito deviatore, una serie di ingranaggi che trasmettono a loro volta il movimento alla macina. Al di sotto della base in legno è alloggiato un cassetto che raccoglie il vapore condensato.
Riferimenti: LPSAS, CCLXXXV, Inventario 1871, n.169.
Legno, ottone, cuoio
90 x 300
2/4 XIX secolo
Su una tavoletta rettangolare in legno è montato in sezione il cassetto di distribuzione della macchina a vapore con biella, manovella e stantuffo.
Il modello risulta fornito da Dell’Acqua – Milano.
Latta
300 x 280; h. 400
BW Bavaria
1/4 XX secolo
In questo modello, la forza del vapore prodotto dalla caldaia è sfruttato per azionare una macchina a vapore a cilindro orizzontale il cui asse è collegato ad una piccola dinamo capace di produrre la corrente elettrica per alimentare una lampadina posta al centro della piattaforma.
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