Armadio 11
La scoperta, avvenuta negli anni venti dell’800, del legame fra la corrente elettrica e il campo magnetico portò ad un grande progresso scientifico con l’invenzione di moltissime applicazioni tecnologiche. Primo fra tutti il motore elettrico, il cui prototipo, presentato per la prima volta da Michael Faraday (1791-1867) nel 1821, era costituito da un circuito percorso da corrente che ruotava in presenza di un campo magnetico.
Si deve allo stesso scienziato la scoperta, nel 1831, dell’induzione elettromagnetica, mediante la quale è possibile ottenere una corrente elettrica variabile dalla variazione di flusso del campo magnetico; muovendo ad esempio un circuito in un campo magnetico prodotto da una calamita, si realizzava un generatore elettrico, ovvero la trasformazione di energia meccanica in energia elettrica.
All’invenzione nel 1825 del primo elettromagnete da parte del fisico inglese William Sturgeon (1783-1850) seguirono le sue applicazioni al motore elettrico, al relè, dispositivo in grado di comandare l’apertura o la chiusura di un circuito, ma anche al semplice campanello elettrico e infine al telegrafo.
Nel 1844 l’americano Samuel Morse (1791-1872) inviò con il suo telegrafo il primo messaggio telegrafico tra Washington e Baltimora; nel 1849 l’italiano Antonio Meucci (1808-1889) sperimentò il primo telefono brevettato poi dall’americano Alexandre Graham Bell.
I modelli delle apparecchiature citate arricchirono il Gabinetto di Fisica pochi anni dopo la loro invenzione; un modello di telegrafo Morse, un relè telegrafico, il generatore elettromagnetico di Clarke, il piccolo motore magneto-elettrico azionante una pompa sono stati acquistati intorno alla metà dell’Ottocento.
La scoperta di Oersted determinò inoltre un notevole progresso nella costruzione di strumenti di misura della corrente; sfruttando la deviazione prodotta in un ago magnetico, posto al centro della bobina in cui circoli la corrente da misurare, si ottennero strumenti molto sensibili. Nel Gabinetto di Fisica sono presenti diversi strumenti di misura, fra i quali, in particolare, due galvanometri astatici proposti da Leopoldo Nobili (1784-1835) a partire dal 1825.
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